FRAMMENTI DI SARCOFAGO ATTICO RAFFIGURANTI UN'AMAZZONOMACHIA
(II sec. d.C.)


I due frammenti di cassa di sarcofago in marmo bianco raffiguranti una battaglia delle Amazzoni conservati presso il museo civico di Storia e Arte di Trieste erano stati utilizzati sul muro esterno della Cattedrale di S.Giusto, ma il luogo e le circostanze del ritrovamento non sono note.

Il frammento "A", che misura 95 cm di lunghezza e 13 cm di spessore, raffigura pochi resti di un personaggio con il braccio destro sollevato in atto di sostenere la modanatura superiore: come testimonia anche la base che gli fa da piedistallo all'estremità inferiore, si tratta di una cariatide, della quale si possono vedere anche pochi resti delle pieghe dell'abito. Segue un guerriero nudo che incede verso destra con il corpo di prospetto e la testa, coperta dall'elmo, di profilo verso destra; infine, si trova un gruppo composto da un'amazzone a cavallo volta di profilo verso sinistra, presa per i capelli da un secondo guerriero nudo, visto di spalle, del quale rimangono visibili solo il braccio e la gamba sinistra. Sul fondo in basso, in secondo piano, si può vedere a sinistra un cavallo ferito a terra ed il corpo di un uomo morto disteso al suolo.
Il frammento B raffigura all'estremità sinistra il braccio destro di un guerriero che impugna una spada; in basso si vede la testa di un cavallo caduto. Segue, in primo piano, la figura di un combattente nudo in ginocchio visto di profilo verso sinistra, mentre solleva il braccio sinistro, coperto da un mantello, in atto di difesa; ha il capo coperto dall'elmo, girato all'indietro verso l'alto, in direzione di un'amazzone a cavallo la quale si trova dietro di lui, in secondo piano, di profilo verso destra, che sostiene con la mano sinistra uno scudo, mentre con il suo braccio destro, nascosto dalla figura che la precede, è probabilmente in atto di brandire un'arma. A destra di questo gruppo appare una seconda amazzone a cavallo, lanciata nella corsa, vista di profilo verso sinistra al di sotto della quale si vede la parte posteriore del corpo di un cavallo caduto: segue un guerriero nudo con il capo coperto dall'elmo, raffigurato di profilo, mentre incede con un gran passo verso destra: in secondo piano è visibile la figura di un guerriero, visto di profilo verso sinistra, con l'elmo in testa ed il mantello che gira intorno al collo formando delle pieghe ad arco, tiene il braccio sinistro sollevato sul capo ed è in atto di suonare una tromba, come si deduce dal gonfiore delle gote e dello stesso strumento, visibile per un breve tratto.
All'angolo destro si trova, in basso  la figura di un'amazzone caduta al suolo, mentre tende verso l'alto il braccio destro e nella mano stringe una spada; in alto si riconoscono i resti di un braccio destro sollevato, a sostegno della modanatura superiore: si tratta della figura angolare, una cariatide, che conclude il fregio figurato all'estremità della cassa.

Tra le due lastre c'è una lacuna; lo spazio vuoto doveva essere riempito da un guerriero, visto di spalle, del quale rimangono solamente la gamba e il braccio sinistro sul pezzo "A", il braccio e la mano destra che impugna la spada sul "B".
L’opera in questione presenta un evidentissimo senso del movimento caratterizzato dai chiaroscuri plastici che mettono in risalto la foga della battaglia. Prendiamo ad esempio il cavallo: la torsione del suo corpo imprime alla scena una forte impressione di vivacità e si contrappone alla figura obliqua dell’amazzone che si slancia nel mezzo del combattimento, creando un contrasto di movimenti piuttosto evidente.

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