ANFORA PANATENAICA CON AMAZZONOMACHIA
DEL MUSEO CIVICO DI STORIA E ARTE DI TRIESTE

Si tratta di un’anfora panatenaica (H. 95; S. 380) proveniente dalla Magna Grecia e risalente al III secolo a.C.


Caratteristiche primarie: altezza 78 cm, diametro esterno bocca 21 cm; diametro piede 17,7 cm.
Sulla superficie esterna sono rappresentate due scene a figure rosse su fondo nero.


1) CACCIA CALIDONIA (figure su due piani). Al centro un grande cinghiale, che scende da un’altura, è affrontato da Meleagro con due cani. Questi, con una clamide svolazzante sulle spalle, si scaglia contro il cinghiale e lo trafigge al collo con la lancia, impugnata con entrambe le mani. A destra in basso è riverso sul dorso Ankaios con il volto di prospetto, gli occhi chiusi e sul corpo una ferita da cui sgorga del sangue, reso con pennellate brune. Il cinghiale è morso sul dorso da un cane, mentre l’altro lo sta assalendo da destra. In alto troviamo i Dioscuri, che indossando un himation, alti calzari e un pilos, assalgono l’animale da entrambe le parti: l’uno si slancia da sinistra impugnando una lancia, l’altro da destra con la spada in una mano e la lancia nell’altra. Dietro di lui Atalanta, indossando un corto chitone con cintura, una clamide svolazzante e una bandoliera con spada, col ginocchio destro appoggiato a una roccia, sta scoccando una freccia contro il cinghiale, tenendone altre tre nella sinistra. Il terreno roccioso è reso con linee di puntini; mentre nel campo in alto sono rappresentati tre rami d’alloro con bacche e due rosette.

2) BATTAGLIA CONTRO LE AMAZZONI (figure su due piani). In basso è rappresentato un heroon visto obliquamente dal lato sinistro, su basamento con due gradini, mentre dei pilastri sostengono un’architrave, su cui poggia un timpano con un acroterio centrale. Da sinistra cavalca verso il centro un’amazzone, Pentesilea, che sta per essere disarcionata da un greco, Achille; entrambi presentano il volto di tre quarti. Pentesilea indossa un ricco costume asiatico: anaxirides quadrettate, corto chitone ricamato aperto sul davanti, con cintura, clamide fermato al collo, calzari, alopekis. L’amazzone, lasciate le redini, solleva sul capo il braccio sinistro con la pelta e appoggia la destra sul petto del greco; questi, nudo, con la clamide fermata sul collo e ricadente sulle spalle, una bandoliera con fodero della spada, un elmo corinzio e un paio di schinieri, afferra con la mano sinistra l’amazzone per la nuca e con la destra impugna la spada. In basso, un’amazzone corre verso destra con il capo volto indietro, il braccio destro sollevato e il sinistro con pelta. In alto a sinistra troviamo un’altra amazzone su una roccia, la testa ricadente all’indietro, gli occhi chiusi; a destra invece un Greco con scudo rotondo nella sinistra e lancia nella destra, si scaglia contro un’amazzone che gli sta davanti. Anche qui il terreno roccioso è indicato con linee di puntini, mentre in basso sono rappresentati tre cespugli fioriti e nel campo due rami con bacche e due rosette. L’anfora, che proviene dalla Magna Grecia, si distingue dalle coeve decorazioni su prodotti fittili eseguiti in Attica per la vivace policromia che caratterizza le figure (rosso, bianco, nero, verde, rosa) e soprattutto per la resa estremamente disinvolta dei personaggi, che si muovono liberamente nello spazio, non si atteggiano in pose classicamente composte e presentano dei modelli fisionomici molto caratterizzati. Si nota anche un senso di “orror vacui”, per cui quasi tutti gli spazi dell’anfora sono riempiti da qualche decorazione: ove non campeggiano le figure o le architetture, compaiono fiorellini, stelline e motivi ornamentali.
 
 

Anfora  proveniente dalla Magna Grecia
Museo Civico di Trieste
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