Caratteristiche primarie: altezza 78 cm, diametro esterno
bocca 21 cm; diametro piede 17,7 cm.
Sulla superficie esterna sono rappresentate due scene a figure rosse
su fondo nero.
1) CACCIA CALIDONIA (figure su due piani). Al centro un grande cinghiale,
che scende da un’altura, è affrontato da Meleagro
con due cani. Questi, con una clamide svolazzante sulle spalle, si scaglia
contro il cinghiale e lo trafigge al collo con la lancia, impugnata con
entrambe le mani. A destra in basso è riverso sul dorso Ankaios
con il volto di prospetto, gli occhi chiusi e sul corpo una ferita da cui
sgorga del sangue, reso con pennellate brune. Il cinghiale è morso
sul dorso da un cane, mentre l’altro lo sta assalendo da destra. In alto
troviamo i Dioscuri, che indossando un himation,
alti calzari e un pilos, assalgono l’animale da entrambe le parti: l’uno
si slancia da sinistra impugnando una lancia, l’altro da destra con la
spada in una mano e la lancia nell’altra. Dietro di lui Atalanta,
indossando un corto chitone con cintura, una clamide svolazzante e una
bandoliera con spada, col ginocchio destro appoggiato a una roccia, sta
scoccando una freccia contro il cinghiale, tenendone altre tre nella sinistra.
Il terreno roccioso è reso con linee di puntini; mentre nel campo
in alto sono rappresentati tre rami d’alloro con bacche e due rosette.
2) BATTAGLIA CONTRO LE AMAZZONI (figure su due piani). In basso è
rappresentato un heroon visto obliquamente dal lato sinistro, su basamento
con due gradini, mentre dei pilastri sostengono un’architrave, su cui poggia
un timpano con un acroterio centrale. Da sinistra cavalca verso il centro
un’amazzone, Pentesilea, che
sta per essere
disarcionata da un greco, Achille; entrambi presentano il volto di tre
quarti. Pentesilea indossa un ricco costume asiatico: anaxirides quadrettate,
corto chitone ricamato aperto sul davanti, con cintura, clamide fermato
al collo, calzari, alopekis. L’amazzone, lasciate le redini, solleva sul
capo il braccio sinistro con la pelta e appoggia la destra sul petto del
greco; questi, nudo, con la clamide fermata sul collo e ricadente sulle
spalle, una bandoliera con fodero della spada, un elmo corinzio e un paio
di schinieri, afferra con la mano sinistra l’amazzone per la nuca e con
la destra impugna la spada. In basso, un’amazzone corre verso destra con
il capo volto indietro, il braccio destro sollevato e il sinistro con pelta.
In alto a sinistra troviamo un’altra amazzone su una roccia, la testa ricadente
all’indietro, gli occhi chiusi; a destra invece un Greco con scudo rotondo
nella sinistra e lancia nella destra, si scaglia contro un’amazzone che
gli sta davanti. Anche qui il terreno roccioso è indicato con linee
di puntini, mentre in basso sono rappresentati tre cespugli fioriti e nel
campo due rami con bacche e due rosette. L’anfora, che proviene
dalla Magna Grecia, si distingue dalle coeve decorazioni su prodotti fittili
eseguiti in Attica per la vivace policromia che caratterizza le figure
(rosso, bianco, nero, verde, rosa) e soprattutto per la resa estremamente
disinvolta dei personaggi, che si muovono liberamente nello spazio, non
si atteggiano in pose classicamente composte e presentano dei modelli fisionomici
molto caratterizzati. Si nota anche un senso di “orror vacui”, per cui
quasi tutti gli spazi dell’anfora sono riempiti da qualche decorazione:
ove non campeggiano le figure o le architetture, compaiono fiorellini,
stelline e motivi ornamentali.