Identità regionali |
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Il Friuli - Venezia Giulia e Trieste
Trieste è il capoluogo della regione Friuli-Venezia Giulia: i caratteri di questa città non sono del tutto rappresentativi dell'intero territorio regionale, che è composto da due parti distinte per morfologia, ambiente, storia; lo indica il nome stesso della regione, che unisce le due specificità del Friuli e della Venezia Giulia.
Trieste e il Friuli hanno però un tratto comune: sono territori situati nel nord-est dell'Italia, tra le Prealpi e il mare, al centro di importanti vie di comunicazione tra il centro Europa, il mare Adriatico, le regioni dell'est europeo, balcanico, asiatico. Sono state perciò nei secoli attraversate da molteplici genti, sottoposte a diversi domini, arricchite da più culture. Costituiscono per questo degli interessanti esempi di territori plurietnici e plurilingui.
Trieste: multiculturalità e letteratura all'inizio del '900
Trieste viene spesso definita città plurinazionale, mitteleuropea, “crogiolo" o "crocevia" di culture…
Il suo carattere multiculturale, la sua realtà ricca di componenti diverse, anche di contrasti, le deriva dalla sua posizione geografica ( porto del mar Adriatico), dalla sua morfologia ( sviluppata sul mare ma attorniata dall’altipiano), quindi dalla sua storia : di cultura e lingua prioritariamente italiana, Trieste fu soggetta dal medioevo per molti secoli all’Austria; fu dominata dal ‘700 dagli Asburgo grazie ai quali si sviluppò diventando un grande porto internazionale; fu conquistata dall’Italia nel 1918, con la prima guerra mondiale; visse drammatiche vicende negli anni del fascismo e dopo la seconda guerra mondiale.
Ciò che rende Trieste una città particolarmente ricca è la pluralità di culture, di lingue, di espressioni artistiche che vi hanno convissuto.
Questo, però, ha portato nell’ultimo secolo anche a gravi tensioni, conflitti, guerre, sopraffazioni, che rischiano sempre di rinascere: per questo chi vive a Trieste deve conoscere le origini, la storia, la ricchezza delle sue componenti etniche, linguistiche, culturali.
Molti di questi aspetti sono stati approfonditi alcuni anni fa da nostri compagni e sintetizzati in un ipertesto dedicato al Carso triestino, pubblicato nel sito della nostra scuola: vi invitiamo a visitarlo nelle sue diverse sezioni dedicate all'ambiente, alla popolazione, alla storia, all'economia, alla cultura.
Trieste è popolata ancora oggi da genti di origine tedesca, francese, greca, armena, slava (serba, croata, slovena…) per motivi storico-economici : nel ‘700 Carlo VI e M.Teresa d’Asburgo fondarono il “porto franco”, che fece fiorire i traffici commerciali internazionali attirando genti da ogni paese; si creò un intenso sviluppo demografico – da 5.000 abitanti nel 1700 a 50.000 un secolo dopo - ; si rivoluzionò l’assetto urbano (Borgo Teresiano); si sviluppò l’architettura (neoclassico); si creò una ricca classe borghese di commercianti cosmopoliti, di tutte le religioni, ed una potente comunità ebraica…
Trieste è la città che ha il maggior numero di chiese (e cimiteri) di confessioni diverse (ebraica, serbo-ortodossa, greco-ortodossa, evangelica luterana,…)
E’ anche l’unica città italiana, però, ad aver avuto un campo di sterminio, la Risiera di San Sabba, durante la seconda guerra mondiale: dei 4000 ebrei triestini ne rimasero 900.
Restano i segni della grande cultura ebraica a Trieste: la più grande sinagoga d’Europa , i nomi di scrittori e poeti di origine ebraica quali Italo Svevo (Aaron Hector Schmitz) o Umberto Saba (Umberto Poli) , considerati tra i maggiori autori del ‘900 non solo nella letteratura triestina, ma italiana ed europea…
Per approfondire questi aspetti della storia di Trieste, vi rinviamo ad un filmato, “Trieste tra poesia e storia”, realizzato da una classe del liceo Petrarca dell’a.s. 1992/93, di cui vi proponiamo una parte del testo, relativa al cosmopolitismo e alla libertà religiosa nel '700 oppure il testo completo; prossimamente contiamo di potervi offrire anche alcune scene del video.
- Trieste tra poesia e storia: il cosmopolitismo nell'età di Maria Teresa d'Austria
- Trieste tra poesia e storia (testo del video completo)
Foto di E. Batagelj |
Un altro aspetto importante della ricchezza multiculturale di Trieste è dato dal fatto che nel suo territorio, accanto alla popolazione italiana, esiste dal medievo una componente di origine slava: la popolazione di lingua slovena è dominante nel carso attorno a Trieste, ma anche molto presente in certi rioni della città (San Giovanni, Servola, Barcola…).
La produzione letteraria del territorio di Trieste è centrale nella storia della cultura slovena (TS era chiamata “il polmone di Lubiana”): all’inizio del secolo vanno ricordati i poeti Srečko Kosovel, Igo Gruden, il pittore August Černigoj, oggi gli scrittori Boris Pahor, Alojs Rebula, il pittore Loiže/Luigi Spacal,….
Ancora una volta vi rinviamo alle pagine dell'ipertesto che tratteggiano i caratteri della popolazione slovena di Trieste, stanziata soprattuttto nel territorio del carso attorno alla città.
In questo territorio così composito e ricco, nacque all'inizio del '900 una letteratura in più lingue: italiana, slovena, tedesca.
Vogliamo presentarvi qui brevemente tre autori rappresentativi di queste tre culture:
- lo scrittore Scipio Slataper , autore della “autobiografia lirica” Il mio carso
- il poeta Rainer Maria Rilke , che scrisse in lingua tedesca le sue Elegie Duinesi ispirato dal suo soggiorno nel castello di Duino
- il poeta Igo Gruden , nato nel carso sloveno
- La letteratura plurilingue di Trieste
A TS si è poi sviluppata, nella seconda metà del '900, una letteratura cosiddetta “di frontiera” per la sua volontà di rappresentare le problematiche, le difficoltà, le risorse della convivenza delle genti italiane e slave nello stesso territorio, messa a dura prova dagli eventi della seconda guerra mondiale. Ma è un discorso molto complesso, che rimandiamo ad un’altra occasione: possiamo solo invitarvi a conoscere i nomi dello scrittore Fulvio Tomizza e del poeta Giorgio Depangher; entrambi sono scomparsi alcuni anni fa, ma hanno lasciato un’eredità artistica, umana e civile importante, che vale la pena di conoscere e di coltivare.
Su Trieste città multiculturale e sulla sua letteratura ha scritto pagine importantissime Claudio Magris, germanista, scrittore, saggista. Il suo volume Trieste, un'identità di frontiera, del 1982, scritto a quattro mani assieme ad Angelo Ara, è un testo ormai classico, fondamentale nella storia della cultura triestina. Ve ne proponiamo una pagina, dedicata a Scipio Slataper.
- Claudio Magris: Trieste crocevia di culture
- Claudio Magris: „Triest. Eine literarische Hauptstadt in Mitteleuropa“
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